Violenza, cattiveria e arroganza non sono qualità che descrivono un combattente, bensì potrebbero riferirsi agli amanti delle risse, a chi, pur di ottenere quei 5 minuti di gloria, decide di porre fine alla libertà altrui.

Chi pratica uno sport da combattimento conosce bene le regole della vita, le sensazioni che ti aiutano a crescere, i momenti bui che ti lasciano in un angolo con il rischio di subire profonde ferite, il sudore che scorre lungo il corpo e che, una volta giunto a terra, lascia i segni di sacrifici più grandi dei sogni. La vittoria non è di chi ottiene la medaglia, ma di chi, dopo tante lacrime versate, è soddisfatto del proprio risultato.
Sono questi gli aspetti che dovrebbero essere trattati maggiormente, bisognerebbe dare a tutti i combattenti la possibilità di far chiarezza dentro di loro, di valorizzare ogni sensazione “negativa” ma simbolo di coraggio, senza la paura non c’è amore.

Chiunque al mondo può perdere un incontro
dal film “Million dollar baby” di Clint Eastwood